martedì 23 agosto 2011

Nove milioni di euro per tre minibus

bus
Ognuno dei tre minibus a idrogeno (da 18 posti) che saranno utilizzati come navette per i mondiali di sci nordico della Valle di Fiemme del 2013 costerà alla comunità trentina più di tre milioni di euro. In tutto si spenderà la cifra necessaria per l'acquisto di una cinquantina di autobus normali «da città» Euro 5 o Euro 6 (di prossima uscita). Il mega investimento è stato deliberato nell'ultima riunione dalla giunta provinciale che ha concesso a Trentino Trasporti il contributo necessario per programmare l'operazione (inserita nel terzo aggiornamento del Piano degli investimenti nel settore dei trasporti 2009-2013).
Nella delibera si spiega che a questo scopo la Provincia impegnerà 317.949 euro l'anno da qui al 2040: di fatto il costo attuale sarebbe di 4,6 milioni di euro, ma considerando un tasso d'interesse del 5,50% da pagare nei prossimi 30 anni la spesa di fatto raddoppia ed è probabile che quando si sarà finito di saldare le rate i mezzi saranno probabilmente già rottamati da anni. Eppure, nonostante le cifre imponenti e i grossi punti interrogativi su una tecnologia (quella dell'idrogeno) ancora non del tutto sperimentata, la Provincia è convinta dell'operazione, anche se ha scelto un'insolita strada per portarla avanti. Infatti, anziché seguire l'iter dei soliti strumenti legislativi e dei relativi finanziamenti sui progetti di ricerca, si è deciso di «bypassare» il tutto modificando il contratto di servizio 2009 - 2017 con Trentino Trasporti per la realizzazione degli investimenti di competenza del Servizio infrastrutture stradali e ferroviarie.
In pratica si è fatto in modo che sia la società del trasporto pubblico a gestire la partita e a realizzare un bando per la realizzazione di questi mezzi ecologici ibridi. «Si tratta di un progetto - ammette il presidente della società di via Innsbruck Ezio Facchin - su cui ci stiamo impegnando da un po' di tempo. Trattandosi di una sperimentazione non è tutto scontato, ma mi sembra di poter dire che ci sono le premesse e le condizioni per poter ottenere dei buoni risultati». Trentino Trasporti lavorerà su questo ambizioso progetto assieme ad un'altra società. «Per ora non posso dire il nome - afferma Facchin -, se non che si tratta di un'azienda trentina». Dovrebbe essere la neonata Dolomitech srl di Villa Agnedo di proprietà dell'ingegnere torinese Paolo Delzanno, fino a poco tempo fa uno dei responsabili del Centro ricerche Fiat di Orbassano.
L'azienda - spiega Facchin - si impegnerà nella realizzazione del minibus, dalla carrozzeria all'impianto «fuel cell dominant» che funzionerà per il 90 per cento a idrogeno, mentre la componente elettrica avrà una funzione puramente integrativa durante le fasi di avvio e di «spunto». L'idea di Trentino Trasporti, infatti, è quella di utilizzare questi bus (oltre ai nuovi «bestioni» da 18 mezzi già «prenotati» tra le polemiche), una volta terminati i mondiali di sci, come navette per tratte particolari del territorio delle valli di Fiemme e Fassa.

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