martedì 23 agosto 2011

Napoli: caccia al fantasma




«Io ho paura di un solo fantasma, quello della monnezza!». Lascia poco spazio alla poesia Mario, un giovane napoletano che ha portato alcune amiche del Nord al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei più importanti del mondo (custodisce, tra l'altro, i tesori di Pompei ed Ercolano e la collezione Farnese). Lui cerca la cultura, ma dopo l'allarme lanciato da un architetto romano, con tanto di foto dell'ectoplasma, al Museo napoletano è caccia aperta agli "spiriti", ai "munacielli". Il fantasma del Museo sarebbe una bambina, apparsa in una parte dell'edificio in ristrutturazione, destinato ad ospitare servizi aggiuntivi, tra cui un ristorante. L'avvistamento è stato fatto da alcuni operai, che si lamentavano di "cose strane" che succedevano nel cantiere (oggetti spostati, secchi vuoti) e sarebbe stato anche certificato con una fotografia dal cellulare dell'architetto del ministero dei Beni culturali Oreste Albarano. Foto pubblicata da "Il Mattino", che sarebbe stata scattata mesi fa, raccontano alcuni funzionari del Museo. Ma c'è chi non è convinto: «Esiste un'applicazione per gli iPhone – spiega Vincenzo Nittolo, un avvocato napoletano – che si chiama "Capture Free" grazie a cui si può inserire in qualsiasi foto un... fantasma».
Insomma, bufala agostana o oscure presenze al Museo? Nel dubbio, c'è già una pista per i ghostbusters annunciati in arrivo da Roma. «Alle spalle del braccio nuovo dove è stato avvistato il fantasma – spiega un restauratore – c'era un terrapieno che è stato scavato per costruirvi un muro ed evitare infiltrazioni. Durante lo scavo sono emerse delle tombe». Il mistero s'infittisce: gli scavi sono stati condotti intorno al 2006 e il terrapieno divideva l'ala in ristrutturazione dall'istituto Colosimo, che si occupa di formazione professionali per i giovani ciechi. Lo scavo avrebbe portato alla luce tombe antiche, resti d'ossa ed anche alcuni oggetti: un antico cimitero, il sonno eterno disturbato, elementi della più classica sceneggiatura horror.
Ma non è da scartare neanche la pista egizia. «Magari – azzarda un custode – si tratta del bambino mummificato conservato nella sala egizia, che ha deciso di uscire allo scoperto...». Ma non era una bambina? E infatti la piccola mummia è al suo posto, o almeno lo sono le bende che la conservano sin all'epoca tolemaico-romana, mentre accanto alla teca spicca l'illustrazione dei poco rassicuranti Figli del dio Horus.
«Qui – denuncia ancora il restauratore – i fantasmi veri siamo noi, che presto andremo in pensione e abbandoneremo il Museo, visto che non c'è turn-over e il personale è sempre più scarso». E se il fantasma rilanciasse il Museo Nazionale? «In fondo – aggiunge, saggio, Mario – a Loch Ness hanno costruito un turismo enorme sul... mostro».
Per ora la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro definisce «destituite di qualsiasi fondamento» le notizie sull'apparizione e sull'arrivo dei ghostbusters. Così come la direttrice del Museo, Valeria Sampaolo, che dice: «Altro che fantasmi, qui aspettiamo solo turisti in carne e ossa». I visitatori comunque sono sempre tanti, circa mille al giorno: «La città sta risalendo la china e presto annunceremo un ricco programma di iniziative».
Ma c'è già chi ha giocato tutto al lotto. Il terno più gettonato? 2 «'a criatura», cioè la bambina, 72 la meraviglia e 26 il fantasma.

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