mercoledì 31 agosto 2011

Mondiali atletica - La fatica degli atleti italiani


Simona La Mantia in azione. Afp
Simona La Mantia in azione. Afp
Simona La Mantia, vice campionessa europea all’aperto e campionessa europea indoor, è fuori dalla finale del triplo. La siciliana, una delle poche punte della spedizione azzurra, non va oltre un misero 14.06 al primo tentativo. Poi infila due nulli, chiude 15ª e dice addio alla rassegna iridata. Per entrare tra le migliori dodici le sarebbe bastato un più che abbordabile 14.15. La prima prova sembra di studio: la finanziera regala 15 cm alla pedana, non è reattiva in uscita dall’hop e il risultato parla chiaro. Chiude il turno all’ottava piazza. Nella seconda pare molto più decisa e rapida nell’azione. Atterra lontana, ma il nullo è netto, di 13 cm. Scivola al 12° posto. Le basterebbe poco per essere promossa. Invece arriva un altro nullo, di 2.6 cm. Un niente. Ma quanto basta per la clamorosa bocciatura. Altre tre la scavalcano e addio sogni. Nessuna, al vertice, fa misure esagerate, segno anche forse che la pedana regala poco. Le migliori sono le cubane Yargeris Savigne (14.62) e Mabel Gay (14.53), quindi la colombiana Caterine Ibargüen (14.52). Simona, trattenendo a stento le lacrime, reagisce in modo anomalo: "Ci ho provato, non ho niente da rimproverarmi - dice - sono contenta. Le condizioni erano buone, avevo la misura necessaria nelle gambe, è andata così. Ma in un momento come questo, voglio ricordare che due anni fa ero davanti alla tv a curarmi da un infortunio. Dopo il primo nullo, ho accorciato la rincorsa di un piede, sono andata dentro decisa, senza alcuna paura". Non è bastato.
 
ALTRI AZZURRI — Ben poco tricolore anche nel resto della mattinata. Silvano Chesani non passa la qualificazione dell’alto: per il 23enne poliziotto è una gara difficile, piena di errori. Supera 2.16 alla seconda prova, 2.21 e 2.25 alla terza, ma non va oltre i 2.28, misura che sarebbe bastata per entrare in finale, ma solo se ottenuta senza alcun nullo a carico. L’azzurro chiude 22°. Nell’eptathlon, intanto, dopo sei prove guidato dalla russa Tatyana Chernova, Francesca Doveri firma un 6.09 (-0.1) da 877 punti nel lungo (con anche un nullo e un 5.82/-0.9), mentre nel giavellotto non va oltre un 35.09 da 573. In classifica generale fa un salto all’indietro, scendendo al 26° posto. Nella sessione serale, con gli 800 conclusivi, sarà lei l’unica rappresentante della squadra italiana in gara.
Yelena Isinbayeva, primatista mondiale dell'asta. Reuters
Yelena Isinbayeva, primatista mondiale dell'asta. Reuters
VAI YELENA — Nessuna particolare sorpresa nelle qualificazioni dei 1500 maschili (a parte la caduta del francese Mehdi Baala, eliminato, ma poi riammesso dopo il ricorso presentato dalla federazione francese contro il venezuelano Villanueva che lo ha ostacolato) e dei 5000 femminili: i più veloci sono il keniano Daniel Komen Kipchirchir (3’38"54) e l’etiope Meseret Defar (15’19"46). Oggi si assegnano sei titoli. In campo maschile quelli dei 400 e degli 800, con lo statunitense LaShawn Merritt e il keniano David Rudisha favoriti, più quello disco, gara dal difficile pronostico. Tre le donne, oltre appunto a quello dell'eptathlon, quelli dei 3000 siepi e dell’asta, con tutti i fari su Yelena Isinbayeva.

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