venerdì 12 agosto 2011

E l'handicap sarebbe un vantaggio? Ma per favore...




Il terreno in cui voglio avventurarmi questa volta è minato e pericoloso. L'argomento è estremamente serio e delicato, ma dopo aver letto e sentito una marea di assurdità sul tema ho pensato che fosse il caso di fare un po' di chiarezza in chi invece, in merito, ha le idee un po' confuse.
Voglio parlare di Oscar Pistorius, che dopo aver centrato il tempo di qualificazione è stato convocato dalla Nazionale sudafricana per partecipare ai Mondiali di atletica di Daegu, in programma alla fine del mese.
Per chi non lo conoscesse, forse è il caso di riepilogare in breve la sua storia. Oscar nacque nel 1986 con una grave malformazione a entrambi gli arti inferiori, che lo costrinse a una doppia amputazionepoco prima che compisse un anno. Innamorato dello sport, dopo diverse discipline approdò all'atletica leggera, dove si specializzo nella corsa piana di velocità indossando protesi in fibra di carbonio. Mattatore alle Paralimpiadi, il suo sogno era da sempre, però, quello di poter gareggiare con i normodotati e per tutta la vita si è allenato duramente per riuscirci. Ora ce l'ha fatta: ottenuto il tempo di qualificazione, a Daegu se la vedrà con gli atleti "normali".
Oscar è sicuramente diventato un personaggio mediatico: la sua tenacia ha commosso il mondo, senza contare che il ragazzo è bello, simpatico e innamorato della vita, una presenza solare che abbaglia gli schermi quando viene intervistato in tv e che fa sorridere quando si leggono le sue dichiarazioni sui giornali
Perciò rimango sbigottita quando leggo commenti poco edificanti sul suo conto e i ragionamenti assurdi che le accompagnanano. Tra i tanti commenti affettuosi, infatti, qualcuno è riuscito - non so come - a spendere parole negative nei confronti di questo ragazzo, accompagnandole con argomentazioni fuori da ogni logica.C'è infatti chi è riuscito a dire che Pistorius corre più forte degli altri perché trae dei vantaggi dalle protesi!
A questo punto mi domando se chi dice queste fesserie conosce ciò di cui sta parlando. Io, per motivi di studio, qualcosa ne so, quindi vorrei cercare di chiarire un punto, a costo di sembrare saccente e presuntuosa: come può un amputato con protesi trarre dei vantaggi dal fatto di non avere le gambe???
Partiamo con anatomia e biomeccanica: il corpo umano è fatto di ossa, articolazioni e gruppi muscolari che insieme formano catene cinetiche, che a volte interagiscono tra loro in maniere impensabili. Sapete per esempio che chi ha problemi ai denti e una masticazione scorretta può arrivare addirittura ad avere dolorosi problemi alla schiena? Restiamo però nell'ambito degli arti inferiori, che sono la parte caratteristica di Oscar.A Pistorius le gambe sono state amputate sotto il ginocchio, quindi gli mancano i piedi e le gambe anatomicamente dette. Facendo un conto, Pistorius è privo di ben quattro articolazioni, dal basso verso l'alto: 1) tra falangi delle dita dei piedi; 2) tra falangi e metatarso, 3) tra metatarso e tarso; 4) tibiotarsiche (comunemente dette caviglie).
Ora, la gente comune si accorge dell'esistenza delle dita dei piedi solo quando indossa scarpe scomode che causano vesciche, o quando sbatte l'alluce sul comodino alzandosi dal letto al buio nel cuore della notte... In realtà anche loro - poverine - hanno una grandissima utilità nella spinta, nella distribuzione del peso, nell'equilibrio, nella calibrazione del baricentro... Per chi le ha, averle è normale! Ma chi non le ha, ovviamente va incontro a tante difficoltà. Figuriamoci uno che ha due pezzi di metallo dal ginocchio in giù...
E' vero, le protesi di Oscar rispondono con una spinta elastica, ma non producono potenza come normalmente farebbero i polpacci e in parte le piante dei piedi. Ergo l'energia erogata per la corsa proviene solo dalle parti superiori (cosce, glutei ecc...). Inoltre, senza ben quattro catene articolari, la calibrazione del baricentro diventa estremamente difficoltosa, soprattutto nella corsa in curva (dove piedi e caviglie giocano un ruolo fondamentale). Pistorius è uno specialista dei 400, quindi di curve ne fa addirittura due. Ma anche in partenza ovviamente giocano un ruolo fondamentale.
Non voglio addentrarmi oltre in dettagli antropometrici e cinesiologici, perché rischio di non essere sufficientemente precisa e di essere quindi rimbeccata da chi ne sa più di me. Vorrei però, partendo da questi presupposti, che la gente smettesse di dire che le protesi sono un vantaggio per un ragazzo che è stato segnato dalla vita sin dalla nascita. Così come non vorrei più sentir dire da qualche mente illustre che compare in tv che l'immagine di Pistorius è pericolosa, perché potrebbe indurre qualche mitomane a farsi tagliare le gambe per poter correre più veloce con le protesi.
Oscar NON è più veloce: se fosse primatista mondiale nella sua disciplina capirei tanto rumore, ma la sua storia dimostra che ha faticato per avere una possibilità, e non per salire sul tetto del mondo.
Per una volta sarebbe bello che tutti queste persone che non si rendono conto di che cosa voglia dire essere disabili (e che pensano quindi che avere un handicap sia invece un vantaggio) provassero a ragionare, e che invece i cinici che devono osteggiarlo per "essere contro" si togliessero questa maschera disumana.
Oscar Pistorius è sicuramente un ragazzo fortunato perché ha realizzato un sogno, ma ricordiamoci che è sempre un disabile, con tutte le difficoltà del caso. Se sia giusto o no farlo correre con i normodotati lo lascio stabilire a chi analizza i regolamenti. Quello che non è giusto è sputare veleno su una persona che invece rappresenta un inno alla vita e alla forza di volontà, nonché un esempio più che positivo per chi è disabile come lui e ha bisogno di un modello per non abbattersi e andare avanti.
In breve, forza Oscar! Il risultato che otterrai non è importante, perché tu la tua battaglia l'hai già vinta.


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