lunedì 19 settembre 2011

Maddalene, le rocce avranno il loro parco

RUMO - Un parco dedicato alle rocce delle Maddalene. Questo il progetto che sarà realizzato a Marcena di Rumo nell'estate 2012 nel parco vicino alla chiesa parrocchiale, annunciato dal professor Giuseppe Bargossi , vicedirettore del dipartimento di scienze della terra dell'ateneo bolognese, e da Michela Noletti , sindaco di Rumo (nella foto con Bargossi e Fedrigoni). Un'anticipazione divulgata nel corso della conferenza intitolata «Rumo: in cima alle Maddalene, dentro la terra» promossa nella serata di sabato, per spiegare alla popolazione l'importanza geologica di questa catena montuosa. Saranno prelevati dalle diverse zone delle Maddalene, blocchi di pietra dell'altezza di un metro circa, ognuno dei quali dotato di scheda esplicativa e collocato all'interno del parco per poter rendere nota ed accessibile a chiunque la conoscenza della varietà e l'importanza delle rocce presenti lungo la catena montuosa delle Maddalene.

«È un progetto importante il cui contenuto sarà raccolto all'interno di un volume, accessibile anche a studenti delle scuole medie ed elementari, con una parte più scientifica dedicata ai più esperti» ha spiegato il professor Bargossi, che collaborerà personalmente con l'amministrazione di Rumo per la compilazione delle schede esplicative. Nel corso della serata, oltre alla consegna del Sigillum Magnum dell'Alma Mater Studiorum al sindaco Noletti ed all'ex sindaco di Rumo Vito Fedrigoni per il costante impegno in favore delle attività scientifiche legate alle Scienze della terra e per la realizzazione del Centro Studi Geologici Lauro Morten, un'importante ed esplicativa spiegazione ad opera di Roberto Braga , ricercatore del dipartimento di scienze della terra all'università di Bologna, ha illustrato al pubblico presente il motivo che rende le Maddalene così speciali dal punto di vista geologico. Si tratta della presenza di peridotiti, ovvero rocce formate dall'associazione mineralogica di Spinello e Granato, possibile solo a grandi profondità nella terra, uniche in Italia.

«Sono delle rocce con un patina ocracea, che all'occhio inesperto possono sembrare insignificanti - spiega Braga - sono rocce con un alto peso specifico, formatesi in presenza di molta pressione e quindi in profondità, sono una finestra su una zona inaccessibile della Terra, il Mantello superiore». Sono dunque massi formatisi ad una profondità di 65-70 km, una zona non accessibile all'uomo, considerando che la tecnologia moderna permette ad una trivella di scavare al massimo fino a 12 km di profondità. Molte, ancora, le domande che ruotano attorno a queste rocce. «Come fanno a salire fino in superficie se sono così pesanti?»; «Provenendo da profondità inaccessibili all'uomo, possono dirci qualcosa in più sul funzionamento della terra?»: quesiti che forse troveranno risposta proprio nel centro studi geologico ricavato presso la Malga Masa Murada a Rumo.

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