giovedì 8 settembre 2011

La manovra «salva» l'Autonomia Sì alla clausola che rispetta gli Statuti. Dellai: «Ma non è finita qui»

TRENTO. La batosta c'è, inutile girarci attorno. Ma la manovra approvata ieri dal Senato si rivela per la Provincia di Trento forse meno pesante (in prospettiva) di quanto preventivato all'inizio. Il testo contiene infatti la famosa clausola di salvaguardia per le Regioni speciali. Una formuletta che può risultare decisiva nella trattiva su quanto il Trentino dovrà pagare per il risanamento dei conti pubblici. «L'attuazione delle disposizioni del presente decreto alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano avviene nel rispetto del proprio statuto e delle relative norme di attuazione e secondo quanto previsto dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42».

Poche parole, inserite nella parte finale del maxi-emendamento ma che potrebbero risultare decisive quando Dellai e Durnwalder dovranno contrattare con il governo l'entità della compartecipazione delle due Province autonome al risanamento delle casse pubbliche. Significa, in sostanza, che lo Stato dovrà tenere conto degli accordi sottoscritti con il Patto di Milano che prevedono per Trento e Bolzano già oggi un contributo di 250 milioni di euro all'anno ciscuno per il risanamento dei conti pubblici, oltre all'acquisizione di alcune deleghe come quella sull'università e sugli ammortizzatori sociali.

«Faremo la nostra parte - ha chiarito Dellai - ma vogliamo pagare il giusto. La clausola era già stata approvata all'unanimità in commissione e mi sarei stupito assai se il maxi-emendamento del governo non l'avesse compresa. Quella norma non fa altro che ribadire un principio giuridico sacrosanto. In questo momento sono molto più preoccupato per l'Italia visto che sono convinto che nei prossimi mesi il governo dovrà varare una nuova manovra correttiva».

L'impegno finanziario aggiuntivo per le due province per il prossimo anno ammonta ad oggi a circa 350 milioni di euro che - grazie alla trattativa con il governo - potrebbe scendere a 150. Questa almeno è la speranza di Dellai che - con la clausola di salvaguardia approvata ieri - potrà presentarsi al tavolo delle trattative con una solida coperta giuridica sulle spalle. Il problema è: quali sono i margini di manovra? Il punto interrogativo, ad oggi, è grande e inquietante. «Si figuri - spiega ancora il governatore - che ad oggi non abbiamo ancora definito con precisione a quanto ammonti il patto di stabilità per il 2011, figuriamoci quello del 2012. Ci attendono mesi molto intensi e di grande preoccupazione ma in questo momento dobbiamo tenere i nervi saldi».

Oggi Dellai dovrebbe essere a Roma per una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni nella quale i rappresentanti degli enti locali esamineranno (tra gli altri temi) anche il testo della manovra approvata ieri. Anche perché ulteriori correzioni future non sono affatto escluse, come ha chiarito ieri il sindaco di Roma Alemanno: «Noi rappresentanti degli enti locali stiamo lavorando per modifiche successive»

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