martedì 26 luglio 2011

Valdastico , ne abbiamo bisogno ???


I cantieri erano stati inaugurati a febbraio da Lunardi e dal presidente del Veneto Galan. La sentenza del giudice amministrativo annulla tutti gli atti relativi alla procedura d'impatto ambientale. E blocca le procedure di espropriazione e appalto. L'apertura al traffico è prevista per il 2010, con un costo stimato in 998 milioni di euro
Il Tar Veneto ha bloccato la realizzazione dell'autostrada A31 Valdastico Sud, inclusa tra le grandi infrastrutture e i cui cantieri erano stati inaugurati il 12 febbraio dal ministro Pietro Lunardi e dal governatore del Veneto Giancarlo Galan. Lo hanno reso noto gli avvocati Gianluigi e Matteo Ceruti, che hanno patrocinato tutti i ricorrenti: singoli cittadini, associazioni come Italia Nostra e Wwf, la fondazione inglese The Landmark Trust, che ha come presidente onorario il principe Carlo d'Inghilterra. I ricorsi riguardano le procedure di valutazione di impatto ambientale e di approvazione del tratto autostradale A31 da Vicenza a Rovigo che passerebbe, hanno ricordato i legali, vicino a 9 ville venete, «cancellando» almeno 900 aziende agricole e deturpando il territorio dei colli Berici.
In base al progetto il nuovo tracciato autostradale, della lunghezza di circa 54 km, inizia a Piovene Rocchette, là dove è rimasta a suo tempo incompiuta la Valdastico, che all'epoca fu ribattezzata anche “Pi-Ru-Bi”, dalle iniziali dei suoi 3 principali sostenitori (Piccoli, Rumor e Bisaglia), e termina con lo svincolo sulla Transpolesana, in provincia di Rovigo. All'opera sono interessati i territori di 4 Province (Vicenza, Verona, Padova e Rovigo) e di 23 Comuni. Sono previsti una barriera di esazione posta sulla sezione principale autostradale a Badia Polesine e 6 caselli (Longare, Albettone-Barbarano, Agugliaro, Noventa Vicentina, Santa Margherita d'Adige, Piacenza d'Adige). L'apertura al traffico è prevista per la fine del 2010. Il costo preventivato è di 998 milioni di euro.
La sentenza del Tar, esecutiva, annulla tutti gli atti relativi alla procedura di valutazione di impatto ambientale, ossia il decreto del presidente del Consiglio 16 maggio 2003, il parere della Commissione ministeriale Via 19 dicembre 2002 e la decisione del Consiglio dei ministri del 20 dicembre 2002. Ma anche il decreto del ministro delle Infrastrutture del 5 aprile 2004 di approvazione del progetto definitivo, nonché i pareri regionali della commissione tecnica del Veneto del 29 ottobre 2003 e il decreto del presidente della Giunta regionale del 19 novembre 2003 sulla conformità urbanistica dell'opera. Ne consegue il blocco di tutte le procedure di espropriazione (oltre 900 i privati interessati) e di quelle di appalto.
Secondo gli avvocati «il progetto, con lo stesso o con un diverso tracciato, potrebbe essere nuovamente sottoposto alla valutazione di impatto ambientale statale e alle procedure di approvazione, ma la nuova valutazione non potrà ripetere i gravi vizi censurati dal Tar Veneto e soprattutto non potrebbe prescindere dalle precise decisioni del Giudice amministrativo veneziano sull'effettiva opportunità dell'opera e su una necessaria “riconsiderazione della scelta di realizzare il tronco autostradale in questione nel contesto di una politica del territorio finora mancata”».
I lavori di costruzione di questa autostrada sono durati 4 anni, dal 1972 al 1976.
L'autostrada oggi

Esiste una sola interconnessione con altre autostrade: l'autostrada A4, in cui le corsie si scorporano, presso Vicenza, nelle direzioni di Milano eVenezia.

L'autostrada è a due corsie per senso di marcia e ha solo quattro uscite autostradali: Vicenza Nord, Dueville, Thiene-Schio e Piovene Rocchette, che coincide con il termine dell'autostrada.

È una delle più corte autostrade della rete viaria italiana.

Il suo percorso di circa 40 km è gestito interamente dalla società "Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A."

Il progetto iniziale prevedeva il prolungamento dell'autostrada sia verso Nord per Trento che verso Sud per Rovigo. Diversi fattori concorsero al fallimento dell'iniziativa che ha avuto come unico esito la realizzazione di un tratto molto breve, quello oggi attualmente percorribile.[3]

Tra essi, gli ostacoli più significativi furono posti dall'opposizione delle amministrazioni locali del Trentino, che impedirono la continuazione dell'autostrada verso Trento, e dalla mobilitazione di associazioni culturali e ambientaliste (tra cui Italia Nostra, WWF, il Comitato intercomunale contro la realizzazione della Valdastico Sud e la Fondazione britannica "The Landmark Trust"), che si opposero alla realizzazione della Valdastico Sud (verso Rovigo).

Sviluppo futuro della Valdastico, evidenziati in verde scuro il costruendo tratto Vicenza - Rovigo ed il prolungamento verso Trento

Valdastico sud

Il via libera del Consiglio dei ministri alla realizzazione della Valdastico sud è avvenuta nel dicembre 2002 mentre l'approvazione definitiva dell'ANAS è del 13 maggio 2004.

Solo nel febbraio del 2005 si è trovato un accordo tra le tre province (Vicenza, Padova, Rovigo) e 22 Comuni, per ultimare a sud quel troncone di 36 km costruito negli anni settanta. Il progetto prevede la realizzazione di 54 km, fino all'interconnessione con la Strada statale 434 Transpolesana a pochi km dall'A13, agevolando così i collegamenti con l’Emilia-Romagna.

Nel maggio 2005 però il TAR del Veneto accolse un ricorso degli enti privati sopracitati e annullò l'ordine di avanzamento dei lavori. Toccò alConsiglio di Stato ribaltare tale sentenza, accogliendo le richieste delle autorità locali, sostenute da una petizione popolare. Nonostante ciò, nel settembre 2005 presero il via i lavori per il prolungamento dell'autostrada fino all'interconnessione con la superstrada "Transpolesana" a Badia Polesine in Provincia di Rovigo, per un'estensione complessiva di 54 km circa.

Attualmente la fine dei lavori è prevista per il 2013.

Tabella percorso

Il 12 febbraio 2010 Attilio Schneck, presidente della Provincia di Vicenza, nonché dell'autostrada Brescia-Padova annuncia di aver dato corso ad un bando europeo per la progettazione del tronco nord dell'autostrada da Piovene Rocchette all'Autobrennero[4]. L'innesto della Valdastico è previsto presso il comune di Besenello poco a nord di Rovereto ma a sud di Trento. La provincia autonoma di Trentosi è sempre opposta all'interconnessione di Besenello sostenendo che tale intervento porterebbe all'aumento del traffico nella viabilità interna del capoluogo trentino, auspicando altresì l'interconnessione a nord dell'interporto di Trento. Ma è tutta l'opera in sé a trovare perplessità nell'attuale amministrazione trentina.[senza fonte] Con la sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 si è ribadito che qualsiasi opera, atto o progetto dell'arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la Provincia Autonoma di Trento. Ciò in rispetto dovuto allo Statuto Regionale del Trentino Alto Adige ed alle sue norme di attuazione.[5]

Curiosità

All'inizio era stata definita "Pi-Ru-Bi", dal nome dei tre politici democristiani Flaminio Piccoli, Mariano Rumor e Antonio Bisaglia, originari, rispettivamente, delle tre città di Trento, Vicenza e Rovigoattraversate dall'autostrada e che vollero fortemente, tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta, tale arteria.[4]
È da notare che sono già stati aggiornati i chilometraggi a partire dal tratto più a Sud dell'autostrada.

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