venerdì 29 luglio 2011

Demolizione ex ospedale di Mezzolombardo !! Un servizio essenziale , quali prospettive???

La mattina del 26 gennaio 2010 l’ospedale San Giovanni di Mezzolombardo veniva evacuato in tutta fretta. I pazienti ricoverati furono trasferiti presso gli ospedali di Trento e Cles. I risultati dei sopralluoghi effettuati in precedenza dai tecnici provinciali, parlavano di pericolo incombente per possibili cedimenti strutturali. Fu un fulmine a ciel sereno: medici, personale sanitario ma soprattutto la popolazione residente e tutti coloro che gravitavano attorno alla struttura ospedaliera vissero quei giorni nell’incertezza e nella preoccupazione, convinti che l’ospedale periferico non sarebbe stato più riorganizzato. I pessimisti gridarono addirittura al complotto, convinti che dopo anni di battaglie per la riqualificazione e il mantenimento delle piccole realtà sanitarie, gli interessi politici avessero prevalso su quelli delle comunità periferiche.

Ad un anno di distanza la situazione è radicalmente cambiata, lasciando ben sperare per il futuro. Già le settimane successive alla chiusura l’assessore alla salute Ugo Rossi, le amministrazioni comunali rotaliane e i vertici dell’azienda sanitaria provinciale rassicurarono circa le sorti del San Giovanni, impegnandosi pubblicamente per la riconversione.

Oggi il vecchio edificio è in fase di demolizione e sono stati già stabiliti i tempi, deliberati i costi e previste le funzioni del nuovo presidio ospedaliero che verrà inaugurato nella primavera 2013. “Un atto dovuto verso tutti i pazienti che costituiscono il bacino d’utenza del San Giovanni – ricorda Ugo Rossi – verso i quali ci siamo sin da subito impegnati affinché il disagio sopportato fosse assolutamente temporaneo. Gli ospedali di Cles e Trento hanno istituito delle corsie preferenziali per i pazienti provenienti dalla piana rotaliana, garantendo tempi certi e prestazioni efficaci”.

Tra i criteri adottati per la riqualificazione le parole d’ordine sono “efficienza ed economicità”, al fine di evitare sovrapposizioni con servizi già presenti, soddisfare le necessità della popolazione e offrire la maggiore integrazione possibile con altri servizi offerti dal territorio. Si parla infatti di “country hospital”, ospedale di comunità, una realtà nella quale i medici di famiglia e i servizi di assistenza alla persona sparsi sul territorio, rivestano un ruolo chiave in un’ottica sinergica. La nuova struttura si qualificherà per l’implementazione di servizi innovativi quali il centro per i disturbi del comportamento alimentare, oltre al potenziamento dei servizi precedentemente offerti come l’hospice, l’ambulatorio medico d’urgenza, la radiodiagnostica oltre a tutte le attività specialistiche ambulatoriali a partire dalla cardiologia, che da gennaio 2011 ha visto un potenziamento nell’offerta di prestazioni con la possibilità di effettuare esami specifici e visite di controllo prenotando al cup provincialeE' iniziata ieri la smobilitazione dell'ospedale di Mezzolombardo, anche se per ora mica si vede. Trasformato in cantiere con tanto di reti rosse a tenere lontani i passanti, l'ormai ex ospedale ieri ospitava elettricisti e altri operai intenti a disattivare le linee e mettere in sicurezza impianti e sottoservizi, operazione necessaria e preliminare rispetto alla demolizione fisica degli edifici. Ieri c'è stato anche un sopralluogo di tecnici e responsabili politici sul posto, in vista appunto dell'ora x in cui l'ospedale sarà raso al suolo per far posto quanto prima alla ricostruzione con criteri moderni e coerenti con le linee impostate dall'azienda provinciale per i servizi sanitari. A occuparsi di questa partita finale non è tanto l'Apss quanto la Provincia Autonoma con il superdirigente De Col..A sentir parlare di nuovo ospedale (come ieri su questo giornale la sindaco di Mezzolombardo Helfer) il consigliere provinciale Rodolfo Borga (ex sindaco del paese) diventa nervoso: «Sul "nuovo San Giovanni" è in atto una mistificazione vergognosa. L'ha detto a chiare lettere anche l'assessore Ugo Rossi: non sarà un nuovo presidio ospedaliero, bensì un presidio sanitario, che è cosa ben diversa da un nuovo ospedale per sostituire la vecchia struttura». Mentre sono in corso i lavori per la demolizione e le procedure per la ricostruzione del nuovo polo sanitario, Borga vuole togliersi alcuni sassolini dalla scarpa: «Con l'eliminazione di riabilitazione cardiologica, che finirà a Pergine, Mezzolombardo subisce una grave perdita, anche dal punto di vista dell'indotto visto che il reparto serviva tutta la Provincia. Saranno i cittadini a decidere se la sostituzione di riabilitazione cardiologica e medicina con attività ambulatoriali equivale a fare un nuovo ospedale. Di certo c'è che l'immobile verrà ricostruito (e ci mancherebbe altro) ma intanto faccio notare che la Provincia ha deciso di abbattere anche il punto di primo intervento (che poteva essere risparmiato) collocando il servizio attuale in una sistemazione che definire precaria è poco». E poi l'attacco al Comune: «E' sconfortante vedere gli amministratori locali che non solo non sono in grado di evitare quello che è accaduto, ma che addirittura aderiscono con entusiasmo alle decisioni della giunta»
Coppia "storica" evacuata 

Parte appena ristrutturata
Entrata Ospedale

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