martedì 26 luglio 2011

Il metodo Mckenzie per la cura dell' ernia







Esercizio Estensione da Prono.

Introduzione



L'ernia del disco è veramente la causa della lombosciatalgia ocervico-brachialgia?

Quando si dice ad un paziente che ha almeno una protrusione del disco intervertebrale, lui sarà convinto per tutta la vita che quello è il suo problema.

In realtà ci sono studi scientifici pubblicati nelle più importanti riviste di medicina che mostrano l'alta percentuale di soggetti sani con ernia o protrusione discale, circa l'80%.

In rari casi l'ernia comprime il nervo e ne compromette la funzionalità.



Il metodo di Diagnosi e Terapia Meccanica Mc Kenzie è un ottima terapia per il dolore lombare, cervicale e dorsale e intercostale anche irradiato verso l'arto superiore, inferiore e .




E' stato ideato 40-50 anni fa in Nuova Zelanda dal Fisioterapista Robin Mc-kenzie.

Un paziente di nome Smith stava seguendo una terapia di ionoforesi da tre settimane senza risultato, a fine trattamento il dottor Mckenzie gli disse di sdraiarsi prono su un lettino in un altra stanza.



Questo lettino aveva lo schienale alzato, ma Smith si sdraiò senza abbassarlo, quindi con la schiena inarcata all'indietro.

Dopo un quarto d'ora arrivò Robin Mc kenzie stupito dalla posizione assunta dal paziente e gli chiese come si sentiva, questo rispose che il forte dolore era sparito.

Da quel giorno sviluppò questo metodo che ora si segue in tantissime nazioni al mondo.





Come viene classificato il dolore che origina dalla colonna verteberale?


Il dolore meccanico si suddivide in 3 sindromi:


Derangement


Disfunzione


Posturale




Disco vertebrale con protrusione o bulging del nucleo polposo che va a comprimere la radice nervosa.

La sindrome da derangement è la più diffusa e corrisponde a uno spostamento di una parte del disco vertebrale che ostacola il movimento.

Il paziente soffre di lombosciatalgia, cioè il dolore origina dalla colonna lombare e s'irradia lungo il nervo sciatico fino al piede.

Alcuni movimenti ripetuti e posizioni statiche migliorano i sintomi o li centralizzano, cioè se il forte dolore si estende anche all'arto inferiore con la terapia tende a scomparire su coscia e gamba pur restando nella zona lombare.

Questo è un ottimo risultato anche se il fastidio a livello della schiena aumenta di intensità, spesso accompagnato da un miglioramento dell'ampiezza del movimento.

Altri movimenti, invece, causeranno un peggioramento dei sintomi o una periferalizzazione, cioè un peggioramento del dolore all'arto inferiore oppure un'estensione verso il piede.

In quest'ultimo caso bisogna cambiare questo movimento o posizione.


La maggiora parte dei pazienti ottiene beneficio da posizioni ed esercizi in estensione, ma ci sono anche pazienti che peggiorano con l'estensione.




La sindrome da disfunzione è presente in pazienti con tessuti molli retratti, cicatrici o aderenze, che in certi movimenti vengono allungati e danno una fitta o fastidio.

I sintomi sono provocati nell'ultima parte di alcuni movimenti, per esempio una disfunzione in flessione dà fastidio solo quando le ginocchia sono nella posizione più vicina alle spalle.

Il dolore dev'essere presente da almeno 6 settimane.

A riposo il paziente sta sempre bene.

La terapia consiste nella ripetizione dei movimenti che provocano dolore fino a rendere i tessuti più elastici.


La sindrome posturale è presente in pazienti con età minore di 30 anni, causato dal mantenimento di posture che mettono in tensione i tessuti molli.

Generalmente questo dolore è causato da una posizione seduta scorretta con la testa in avanti, ipercifosi dorsale e ridotta lordosi lombare.





Esercizio Flessione da Seduto.


I soggetti interessati da questa sindrome hanno uno stile di vita sedentario oppure praticano sport e appena finiscono l'attività si mettono in pessime posizioni(stravaccati).

Dopo l'attività fisica è più facile avere questo disturbo perché i tessuti sono facilmente deformabili.

A riposo i pazienti non avvertono sintomi.



La terapia consiste nella correzione posturale, esercizi da svolgere durante la giornata e nel cambiamento di alcune abitudini del paziente.





Il metodo mckenzie guarisce dall'ernia del disco?




Risonanza lombare con evidenziata un ernia grossa L5-S1 e una minore L4-L5.



Assolutamente no, non ho una statistica dettagliata da pubblicare perché una persona quando non avverte più i sintomi non fa una risonanza magnetica di controllo.

Nei pochi casi in cui un mio paziente ha fatto la risonanza dopo aver eseguito la terapia Mckenzie ed essere guarito, si è vista la stessa ernia presente prima del trattamento o addirittura più consistente.

Questo dimostra che quasi mai la protrusione discale è la causa dei sintomi altrimenti il soggetto trattato sarebbe peggiorato invece di migliorare molto o eliminare completamente il dolore.






Può capitare anche un paziente senza ernia del disco con dolore terribile che origina dalla schiena collo e si estende fino al piede o che dal collo si irradia fino alla mano, ho visto anche dei trentenni con una minima artrosi.

Grazie a questi casi si può evincere la mancata corrispondenza tra ernia e dolore sciatalgico o brachialgico.





Allora perché ho un dolore che origina dalla schiena e si irradia lungo l'arto inferiore?

Il dolore è dato dalle strutture fasciali che originano dalla schiena e si estendono senza soluzioni di continuità fino alle dita del piede.

Si può dimostrare che i sintomi che si irradiano dalla zona lombare verso il piede non è sempre di origine erniaria guardando la regione dolorosa, in tanti casi non corrisponde con il decorso del nervo compresso dal disco intervertebrale.

I pazienti che soffrono di dolore nel gluteo che si irradia al ginocchio possono soffrire di sindrome del piriforme che si è estesa lungo le strutture fasciali e connettivali della gamba.

L'ernia del disco che comprime il nervo impedendone la corretta funzionalità deve causare quattro sintomi lungo tutto il decorso del nervo, dalla schiena fino alle dita del piede: dolore, formicolio, perdita di forza e di sensibilità.

Se non corrisponde al quadro clinico del paziente dovrebbe far dubitare la diagnosi.





Come funziona?

Il primo trattamento consiste in una valutazione accurata dei sintomi del paziente per accertarsi che questa terapia possa far guarire o attenuare i sintomi e per capire la terapia più adatta da impostare.

Il giorno successivo si controlla se il programma ha portato miglioramenti ed eventualmente si modifica.



Nelle settimane seguenti il paziente dovrà continuare a casa il programma di esercizi o posizioni mantenute e la modifica di posture.

In questo modo riesce a “curarsi da solo”, evitando di assumere farmaci che danno sollievo temporaneo.

E' un metodo non invasivo che in molti casi porta alla scomparsa completa dei sintomi.

E' sufficiente un controllo a settimana per verificare l'andamento dei sintomi, la correttezza nell'esecuzione degli esercizi e l'eventuale modifica del trattamento.


La ginnastica posturale o gli esercizi per la lombalgia possono essere in:


Flessione; quando le spalle si avvicinano alle ginocchia.


Estensione; consiste nell'inarcare la schiena indietro come per guardare in alto.


Rotazione in flessione; consiste nel sollevare le gambe da supino e ruotare il bacino verso un lato.


Scivolamento laterale; si inclina la schiena da una parte o dall'altra con le braccia distese lungo i fianchi.

Il terapista può applicare forze aggiuntive, mobilizzazioni o manipolazioni se gli esercizi svolti dal pazienti non fossero sufficienti.

E' importante impostare un programma terapeutico personalizzato perché possono esserci differenze anche tra pazienti con la stessa sindrome.



Esercizio Mckenzie di rotazione lombare.




Alcuni potrebbero avvertire dolore o fastidio assumendo posture in carico, mentre altri potrebbero avere problemi a rimanere in certe posizioni per molto tempo.



Molti pazienti e terapisti sentendo parlare di Mckenzie pensano sempre al movimento di estensione per la schiena e il collo, ma non è così perché spesso si devono eseguire rotazioni, flessioni laterali o movimenti combinati.

La valutazione è necessaria per comprendere il tipo di mal di schiena, quali movimenti possono ridurre l'intensità dei sintomi e quali possono invece aumentarla.




Evidenza clinica

In pazienti con una sintomatologia non grave, gli esami di diagnosica per immagini (risonanza magnetica, TAC, ecc) possono fornire falsi positivi o falsi negativi.

Se l'80% dei soggetti con Bulging o protrusione discale non avverte nessun sintomo, questo dimostra che non c'è una relazione causa effetto tra il dolore e la discopatia.

Gli studi scientifici dimostrano che il riposo a letto non migliora la sintomatologia, anzi dopo 48 ore può dare un aggravamento della sintomatologia.

Fino a 10/20 anni fa i medici consigliavano il riposo a letto, inoltre prescrivevano il collare al collo dopo un intervento chirurgico, questi rimedi si sono rilevati controproducenti e oggi le terapie proposte dai medici sono basate sul movimento e sulla fisiochinesiterapia.

Il metodo di diagnosi e terapia meccanica Mckenzie si basa su alcuni concetti in cui esiste evidenza scientifica:


Esercizio terapeutico


Correzione posturale


Educazione


Manipolazioni (si eseguono solo in pochi casi solo dal medico).

Ci sono studi che dimostrano come la centralizzazione del dolore verso la colonna vertebrale sia un elemento positivo del trattamento, un livello intermedio tra i sintomi iniziali e la guarigione.



E' fondamentale rimarcare che il benessere della schiena è indipendente da alterazioni anatomiche come l'ernia del disco.





La regione lombare


La cosa più importante da analizzare quando si presenta un paziente con dolore nella zona lombare è l'intensità e l'esatta localizzazione dei sintomi.

La regione anatomica dell'anca è spesso coinvolta e il dolore può non originare dalla schiena, ma dal gluteo o dall'inguine.

Ci sono tanti test che si possono fare per comprendere l'origine dei sintomi, inoltre si deve stabilire se l'origine è meccanica, cioè se il dolore si avverte con i movimenti oppure se non è influenzato da piegamenti, rotazioni o estensioni.



Posizione mantenuta Mckenzie sui gomiti.




In ogni caso si deve sempre fare una corretta valutazione perché il mal di schiena può essere causato da patologie non ortopediche.





La regione cervicale




Retrazione del collo con sovrapressione del fisioterapista

Cervico-brachialgia significa dolore che origina dal collo e si irradia verso le dita della mano.

E' una sindrome dolorosa che può invalidare nei casi più gravi, possono presentarsi dei pazienti con la mano sopra la testa o con il braccio sorretto da un foulard al collo perché sono le uniche posizioni che attenuano i sintomi.

Generalmente è meno fastidiosa di notte, ma certi movimenti e le posizioni mantenute possono aumentare l'intensità dei sintomi.



Quando si eseguono gli esercizi di retrazione del collo si può avvertire una forte sensazione di stiramento nella zona dorsale inferiormente al collo, questo "tirare" scompare dopo alcune sedute e dimostra che il trattamento ha un effetto sulle strutture muscolari e fasciali.


La cervico brachialgia guarisce molto più in fretta rispetto alla lombo-sciatalgia, se il dolore è in fase acuta o post-acuta e non è molto intenso può guarire anche con una sola seduta.

Se i sintomi sono ormai cronici il tempo necessario per guarire è maggiore.



Cefalea, vertigini e nausea.

Il dolore di origine nervosa può interessare la testa e dare fastidiosi sintomi in questa regione.

L'emicrania, le vertigini e la nausea possono nascere da una compressione dei nervi cranici.

Le ossa interessate sono l'occipite e le vertebre C1 e C2, ovvero le prime due cervicali.

Il paziente con mal di testa e vertigini spesso non riesce ad estendere il collo (guardare in alto) e ruotarlo in un lato.

Generalmente il dolore origina dal collo e lentamente si irradia in alto lungo la nuca fin dietro l'occhio.

E' fondamentale farsi visitare da un medico che escluda tutte le altre cause di emicrania perché sono sintomi che possono derivare da tantissime patologie.

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