martedì 2 agosto 2011

E Fukushima torna a fare paura, o forse non ha mai smesso......

Ad ormai 5 mesi di distanza dal terremoto che ha sconvolto il Giappone ci si sta rendendo sempre più conto della reale portata dei danni a livello nucleare che si sono verificati nella centrale atomica di Fukushima  Livelli record di radiazioni rilevati nei detriti accumulati in un tubo di scarico tra i reattori 1 e 2 della centrale di Fukushima, pari ad almeno 10 sieverts all'ora. Lo ha reso noto la Tepco, il gestore dell'impianto nucleare danneggiato dal sisma/tsunami dell'11 marzo, ricordando che i massimi precedenti risalivano al 3 giugno, pari a 3-4 sieverts all'ora, all'interno del reattore 1.'Stiamo verificando la causa di livelli tanto elevati di radioattivita', ha detto un portavoce della utility..A questo punto io mi domando quanta verità e quante bugie ci stiano propinando???
Nello stesso giorno dell’ennesimo terremoto (con epicentro a circa 200 km a sud di Tokyo, a 20 km di profondità nelle acque del pacifico al largo dell'area di Sugura-wan) ritornano le conseguenze dello tsunami dell’11 marzo. Livelli record di radiazioni sono stati rilevati nei detriti accumulati in un tubo di scarico tra i reattori n.1 e n.2 della centrale di Fukushima, pari ad almeno 10 sievert all’ora. Lo ha reso noto la Tepco, il gestore dell’impianto nucleare, ricordando che i massimi precedenti risalivano al 3 giugno, quando si registrarono 3-4 sievert all’ora, all’interno del reattore n.1. «Stiamo ancora verificando la causa di livelli tanto elevati di radioattivita», ha detto un portavoce della Tepco.
Il dosaggio, rilevato da tre operai all’interno dell’impianto, ha portato a dichiarare l’intera zona off-limits. Il governo nipponico e la Tepco hanno confermato l’obiettivo di centrare «l’arresto a freddo» dei reattori danneggiati per metà gennaio del 2012, dopo aver ridotto gradualmente la temperatura del combustibile anche con l'avvio del sistema di raffreddamento stabile. Annuncio in controtendenza rispetto alla dichiarazione del Governo al completamento della prima fase dei lavori, che il tasso di radioattività rilasciata dalla centrale era ormai tornata «a livelli quasi regolari».
Ma non è l’unica notizia che arriva dal Paese del Sol levante in tema di radiazioni. Il governo di Tokyo ha deciso di bandire il commercio della carne proveniente dalla prefettura di Iwate (a 250 Km dalla centrale), in scia al possibile rischio radioattività. Il provvedimento arriva dopo misure simili prese a luglio per la contaminazione al cesio riscontrata in circa un migliaio di capi di bestiame delle prefetture di Fukushima e Miyagi, cui era stato dato foraggio esposto alle radiazioni fuoriuscite dalla disastrata centrale Fukushima.
Un livello di allarme inferiore invece per le coltivazioni di riso, l’alimento principe della cucina nipponica e uno dei pochi alimenti che il Giappone ha in eccedenza, con il via ai test che il ministero dell’Agricoltura prevede di compiere in due fasi per verificare l’ipotesi di contaminazione dalle radiazioni. I primi esami saranno fatti alla vigilia della raccolta di quest’anno in diverse regioni, con il secondo passaggio che invece prevede altri accertamenti sul raccolto. Gli ispettori, in base a quanto comunicato dal ministero, misureranno i livelli di cesio radioattivo: in caso di contaminazione oltre i limiti di legge dei 500 becquerel per kg, il ministero potrà decidere il divieto di vendita a tutti gli agricoltori della regione. Se i livelli di cesio radioattivo sono inferiori, ma prossimi alla soglia limite, la regione interessata sarà sottoposta al test di radiazione sul riso dopo la raccolta.
Esami sul grano sono state compiuti in 14 prefetture, mentre il ministero ipotizza prove sul riso a campione su una gamma più ampia di prefetture, in risposta ai timori crescenti tra i consumatori con i casi di contaminazione di carne bovina al cesio. Almeno 18 prefetture saranno coinvolte nella prova riso, tra cui Chiba, il nono più grande produttore nel 2010 tra le 47 prefetture nipponiche. Tra le altre prefetture figurano Akita, Aomori, Miyagi, Fukushima, Tokyo, Shizuoka e Kyoto. Ad aprile il ministero ha vietato la semina nella prefettura di Fukushima nelle aree vicino alla centrale nucleare.

lunedì 1 agosto 2011

I Suoni delle Dolomiti - Davide Van De Sfroos



Foto Luca Bernasconi - 32
Davide Van De Sfroos
Rock d'autore in lingua laghèe
Lo hanno soprannominato il "Bruce Springsteen del Lago di Como". Le sue canzoni sono in rigoroso dialetto laghée, variazione comasca del lombardo. All’anagrafe fa Davide Bernasconi ma è molto più noto col nome d’arte, mutuato dalla frase "vanno di frodo". Il successo gli è arriso quasi subito proprio per l’inusualità e l’originalità della proposta musicale. La partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo non ha fatto altro che ampliare ulteriormente la popolarità di un artista che canta nella sua lingua madre ma che si fa capire da tutti, dal Nord al Sud d’Italia, isole comprese.

COME ARRIVARE
da Trento in auto in direzione Monte Bondone fino alla Piana delle Viote e quindi a piedi
ore 0.50 di cammino

ESCURSIONE
con le Guide Alpine alle pendici del Cornetto e la Val del Merlo
ore 3 di cammino, dislivello 550 metri, difficoltà E
info e prenotazione             0461 216000      

RECUPERO
ore 21 Teatro Valle dei Laghi di Vezzano

INFO 0461 216000 – 947128 www.apt.trento.it

Che cos’è il “processo lungo”

Che cos'è il "processo lungo"
Il Senato ha approvato il disegno di legge detto “processo lungo” con 160 voti a favore e 139 contrari. Sul voto il governo aveva posto la fiducia. Il provvedimento deve ora essere votato alla Camera prima di diventare definitivo, ma non è ancora stato stabilito se la votazione avverrà a settembre o più avanti. I senatori dell’IdV, che ha votato contro insieme a PD, UdC, MpA, ApI e FLI, ha protestato in aula mostrando dei cartelli durante la discussione.

Domani alle 10 il Senato voterà un provvedimento, definito “processo lungo” o “legge allunga processi”, che ha fatto molto litigare maggioranza e opposizione e che quest’ultima denuncia come ennesima legge ad personam, scritta a favore degli interessi personali del presidente del Consiglio.

La legge – disegno di legge 2567 – ha come primo firmatario la senatrice Carolina Lussana, della Lega Nord, e si intitola “Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo”. Inizialmente, infatti, il testo prevedeva semplicemente il divieto di ricorrere al giudizio abbreviato – cioè alla possibilità di avere uno sconto di pena sveltendo il processo – per i reati punibili col carcere a vita. Durante l’esame della legge, però, la commissione Giustizia del Senato ha inserito nel testo due altre norme, proposte dal senatore Franco Mugnai, del PdL. La prima fornisce alla difesa la possibilità di sentire un numero infinito di testimoni, salvo lo stop imposto dal giudice. La seconda stabilisce che non si possano utilizzare come prove fatti accertati con sentenze definitive in altri procedimenti.

Il governo ha posto la questione di fiducia. L’opposizione protesta e da ieri fa ostruzionismo: il senatore Zanda, del PD, in aula ha definito la legge “schifosa”. Francesco Rutelli dell’Api, solitamente più pacato, ha detto che la legge “rappresenta perfettamente la fine di questo regime”. Maurizio Gasparri, capogruppo del PdL al Senato, ha detto che “la norma va difesa perché attua pienamente i principi contenuti nella Costituzione sul diritto alla difesa dell’imputato”.

Vespisti Rotaliani .... Nuovi Club Crescono.

Picture
http://vespistirotaliani.weebly.com/index.html
  IL CLUB Nel nome della passione  "Il nome Eurozero - spiegano i Vespisti Rotaliani - mette l'accento su due aspetti della nostra scelta "motociclistica": la non osservanza delle norme sull'inquinamento e il fatto che per essere vespista non servono grandi investimenti, ma solo passione". Passione che, oltre ai piloti, coinvolge sempre più simpatizzanti che seguono il club nelle iniziative e sulla pagina Facebook, creata per permettere a tutti, iscritti e non, di essere aggiornati sulle proposte in calendario (già molto ricco). Oltre alle trascorse presenze ai raduni dei Vespa club presenti in regione, gli Eurozero ripropongono l'esposizione dei mezzi, che nella prima serata di "Mezzolombardo Lunare" ha messo in mostra più di 40 Vespe e Lambrette e che tornerà in auge mercoledì alla luce dei fuochi artificiali dell'ultimo appuntamento con le manifestazioni serali

3 agosto 2011 - Esposizione mezzi a Mezzolombardo Lunare

Picture

Dopo l'apertura patecipiamo anche alla chiusura di Mezzolombardo Lunare 2011. Valgono le stesse indicazioni del 29 giugno, quindi:

Parcheggeremo le Vespe davanti a Ottica Pizzi, dove alcuni membri del direttivo sarranno presenti per tutta la durata dell'esposizione (20.30/23.00 circa) per controllare che sia tutto a posto. Esporremo il nostro logo su uno striscione di un metro per un metro, che starebbe bene in compagnia di tante tante Vespe; speriamo quindi nella vostra piena disponibilità. Vi ricordiamo che presso l'esposizione (e comunque durante l'apertura di Ottica Pizzi) saranno disponibili le tessere per chi abbia già provveduto alla rchiesta nonché la possibilità di nuove iscrizioni.

Il centro verrà chiuso presumibilmente alle 20.00, ma essendo in prossimità della Statale (aperta al traffico) ci sarà la possibilità di spingerla a mano anche dopo. Ci raccomandiamo comunque di presentarvi prima dell'afflusso delle persone (circa 20.30).
Picture
Il Direttivo del sodalizio Rotaliano

Paul Hardcastle - Nineteen (Destruction Mix)

No grazie io torno a piedi.......

Dopo la gara ha deciso di tornare nel suo paese sempre di corsa! L'impresa pazzesca di un ricercatore inglese che ha fatto tutto questo per dare il suo contributo alla lotta contro l'epilessia

Il novello Forrest Gump si chiama Sam Robson ed è un ricercatore medico inglese di 28 anni. E dove starebbe la notizia, vi starete sicuramente chiedendo? In fondo sarebbeuno dei circa 30.000 partecipanti che ogni anno si sfidano nella Maratona di Londra. La particolarità è che questo ragazzo, dopo aver percorso i 42 km per le strade della capitale inglese, ha scelto la via meno comoda per fare ritorno a casa sua. Infatti, ha deciso di percorrere di corsa anche le 99 miglia (l'equivalente di 156 km) che separano Londra dalla sua St. Ives Cambs!!!
Sam Robson

Ma come, invece di goderti il meritato riposo dopo uno sfrozo fisico non da poco, solleciti ulteriormente il tuo corpo e lo metti a dura prova per compiere un'impresa apparentemente priva di significato? La realtà è che dietro ad una scelta che, messa così, sembra davvero folle c'è invece un nobilissimo intento. Dicevamo che Sam è un ricercatore, che si occupa soprattutto di lotta contro l'epilessia, malattia di cui ha sofferto da ragazzino. La partecipazione a questa gara di corsa infinita ha infatti fruttato poco più di 5.000 sterline (poco meno di 6.000 euro) alla UK Epilepsy Society.

"La cosa più difficile di tutte è stata rimanere idratato e continuare ad assumere calorie per sopportare lo sforzo", ha dichiarato poi Sam a impresa compiuta. "Ho avuto bisogno di pause regolari ma brevi (perchè, ad ogni stop le gambe si si intorpidivano) per bere acqua e mangiare per recuperare quelle calorie che bruciavo in continuazione", ha aggiunto nel commentare le reali difficoltà di quella che si è rivelata una super-maratona di quasi 200 km, percorsa con un tempo totale di 29 ore. Ossia, 13 minuti per ogni miglio per portare a termine una delle gare più esaltanti di sempre.Runner jogs 100 miles home after competing London Marathon

La possibilità di immunizzarci a vita contro l’influenza con una singola iniezione si fa più vicina.

Ogni anno si avrebbero decine di migliaia di morti in meno e si risparmierebbero miliardi di euro in ricoveri e vaccinazioni.
Sono queste alcune delle prospettive che si spalancano grazie gli studi di un gruppo di ricerca svizzero coordinato dall’immunologo Antonio Lanzavecchia, dell’Istituto di Ricerche Biomediche di Bellinzona che hanno lavorato in collaborazione con il Medical Research Council britannico. Lo studio è stato pubblicato su Science.

Il team di scienziati è riuscito a individuare un super-anticorpo capace di riconoscere tutti i virus influenzali di tipo A, come quello della suina, fino o quelli più aggressivi come, per esempio, quello dell’aviaria. Lo studio è stato pubblicato su Science. Si tratta dall’anticorpo F16 che potrà aiutare a realizzare farmaci in grado di mantener lontana l’influenza e soprattutto, in futuro, si potrà adottare per poter finalmente dar vita al vaccino universale.

Più precisamente, gli scienziati svizzeri hanno individuato un anticorpo che colpisce l'emoagglutinina (Ha), una proteina presente in entrambi i gruppi dei virus influenzali (I e II). La molecola potrebbe avere importanti risvolti nelle terapie di immunizzazione passiva. L'anticorpo contro tutti i virus influenzali - il primo mai ritrovato finora - riconosce il suo bersaglio (epitopo) in una regione molto insolita di Ha. Studiando la particolare forma a fungo della proteina, gli scienziati hanno scoperto che il suo 'punto debole' si trova una regione situata sul gambo piuttosto che sul 'cappello'. I primi super-anticorpi potrebbero essere pronti tra pochi anni, ma lo stesso non varrà per il conclamato vaccino universale.

La speranza degli scienziati è di riprodurre l' anticorpo e trasformarlo in una terapia specifica che oggi non esiste. E poi di ottenere un vaccino universale, inseguito da anni, in grado di costituire uno scudo contro tutti i virus di tipo A, quelli più insidiosi per l' uomo, regolarmente circolanti in inverno con ceppi sempre diversi.

«Durante la pandemia H1N1 del 2009 - ha spiegato Lanzavecchia - abbiamo trovato alcune persone con anticorpi a più sottotipi virali". Gli anticorpi, che vengono prodotte dai globuli bianchi, chiamate cellule B, si legano a siti specifici, inattivando i virus o indebolendoli nella distruzione di altre cellule immunitarie».

Per testare la cross-reattività degli anticorpi, il team guidato da Lanzavecchia ha sottoposto a screening le cellule B provenienti da otto donatori umani che erano stati infettati con, o immunizzati contro, diversi ceppi di influenza A. Dopo aver esaminato 104.000 cellule B, i ricercatori si sono imbattuti nella scoperta.

«Il nostro anticorpo FI6 si è rivelato il primo mai scoperto che reagisce a tutti i 16 sottotipi dell'influenza A", ha affermato l'immunologo svizzero. E' bene tener presente che l'anticorpo non e' un vaccino, ma potrebbe essere un manuale di istruzioni per farne uno».

Il processo per validare l'utilizzo dell'anticorpo come farmaco richiederà almeno cinque anni di ulteriori test. I risultati ottenuti dal gruppo di ricerca svizzero verranno sviluppati grazie alla nascita di Humabs, uno spin-off aziendale incubato all'interno dell'Irb
.

Cerca nel blog